I danni ai tendini (che sono le strutture che collegano i muscoli alle ossa e permettono il movimento in sinergia con i muscoli) si verificano generalmente a causa di un sovraccarico cronico ma a volte anche per un danno acuto dopo sforzo molto intenso.
I legamenti (che invece sono le strutture che collegano le articolazioni fra di loro) possono andare incontro a danno acuto (es. lesioni da sport) ma possono anche andare incontro a danno cronico ad esempio per sovraccarichi posturali, usura, cause metaboliche o genetiche.
Il problema che attanaglia queste strutture anatomiche è che fisiologicamente l’apporto sanguigno è piuttosto scarso e questo fatto rallenta l’arrivo delle cellule deputate alla ricostruzione di questi tessuti; tutti gli sforzi terapeutici che si fanno per guarire queste situazioni sono volti ad aumentare la microcircolazione locale.
LA TENDINOPATIA - DI COSA SI TRATTA
Ci sono anche delle malattie sistemiche che possono causare una tendinopatia, per esempio:
La gotta
I vari tipi di artrite
Il diabete
Le malattie della tiroide.
Però il termine "tendinopatia" (cioè patologia del tendine) include almeno 5 diverse tipologie di condizioni; queste 5 differenti tipi di condizioni sono:
L'entesiopatia e cioè il danno sulla inserzione del tendine
La tendinosi che è la degenerazione di tutto il tendine di solito da uso o da sovraccarico
La tendinite che è l’infiammazione acuta di un tendine di solito in giovani che fanno sforzi eccessivi
La tenosinovite che è l’infiammazione della guaina che avvolge il tendine
La rottura del tendine che è la fase finale della degenerazione del tendine
LA PROLOTERAPIA
LA SUA EFFICACIA E INDICAZIONI NELLE TENDINOPATIE
La proloterapia è una metodica infiltrativa molto indicata nelle tendinopatie; nelle forme caratterizzate da tendinosi è molto efficace quando non vi siano rotture del tendine a tutto spessore per le quali l’indicazione rimane, ovviamente, chirurgica. Nei casi di tendinosi di qualsiasi distretto anche associate a rotture parziali, si riescono a ottenere risultati molto soddisfacenti (sia dal punto di vista funzionale che sul dolore); inoltre è un trattamento molto valido anche nelle instabilità dovute a lesioni di primo e secondo grado dei legamenti.
I NUOVI TRATTAMENTI E APPROCCI TERAPEUTICI
Quello che oggi è sicuramente cambiato è la terapia d’attacco. In ambito specialistico, l’intervento con antinfiammatori è sempre meno utilizzato, così come anche le infiltrazioni con corticosteroidi: già nel 1998, infatti, una revisione degli studi scientifici aveva evidenziato uno scarso livello di efficacia nell’utilizzo di FANS nel trattamento delle tendinopatie e uno studio più recente, del 2006, mostra come la semplice attività fisica e in particolare gli esercizi di contrazione eccentrica siano superiori, in una patologia comune come l’epicondilite, rispetto all’infiltrazione con steroidi.
Possono essere efficaci anche le onde d’urto, la laserterapia o la Bemer terapia, ma quando questi approcci terapeutici non funzionano più, allora, prima di ricorrere alla chirurgia, vale senz’altro la pena di provare a fare delle sedute di proloterapia.
LA PROLOTERAPIA PER TENDINI E LEGAMENTI
Come influisce il movimento sulla guarigione dei tendini e dei legamenti? Ovviamente in fase acuta è meglio il riposo evitando i movimenti che provocano dolore, ma appena cominciano le sedute di proloterapia un carico graduale e progressivo può accelerare la guarigione. Anche l’alimentazione è importante, se non ci sono altre problematiche un aumento di assunzione di aminoacidi (anche ramificati) e di proteine accelera la guarigione.
Da ricordare infine che l’uso cronico di farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS) tende ad indebolire tendini e legamenti.