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Medicina Rigenerativa: di cosa si tratta? Incominciamo dalla pelle.



Per iniziare a parlare di medicina rigenerativa bisogna avere chiaro che ci stiamo riferendo a come contrastare il fisiologico invecchiamento del corpo umano.

Per cercare di rallentare questo processo bisognerà prendere in carico il corpo nella sua globalità e quindi:


1) pelle, 2) muscoli, 3) tendini e legamenti, 4) ossa e cartilagini, 5) cervello, 6) microbioma intestinale.


La medicina ha fatto molti progressi con cure e controlli dello stato di salute che permettono agli ultrasessantenni di oggi di fare cose e di vivere in modo molto più appagante di quanto facevano i nostri nonni o bisnonni; nell’ ‘800 un sessantenne veniva considerato un anziano.

Pertanto per intervenire sul corpo che sta invecchiando dovremo intervenire su tutti i grandi sistemi che lo compongono. Chi continuerà a seguire la chat vedrà progressivamente come trattare ognuno di questi compartimenti.


Partiamo dalla parte più superficiale: 1) la pelle o cute come dicono i medici.

Bisogna premettere che il fumo di sigaretta, l’inquinamento ambientale e l’esposizione ai raggi del sole sono i principali fattori di invecchiamento della pelle.La cute deve essere trattata regolarmente con prodotti ricchi di Vitamina E e il massaggio fatto con la dovuta professionalità può contribuire a distribuire la vitamina E su tutto il corpo, oltre a produrre un gradevole effetto antalgico diffuso per stimolo dei recettori nervosi periferici. Già negli anni ’50 del secolo scorso il Dr. Harman, aveva intuito che l’invecchiamento della pelle derivava dai danni che i radicali liberi causano alle molecole.


La Vitamina E è il più potente antiossidante che abbiamo a disposizione perché elimina i processi ossidativi e infiammatori che accelerano l’invecchiamento della pelle. È particolarmente potente perché liposolubile, si scioglie cioè nel grasso. E poiché la parte esterna delle cellule è composta da grassi, la Vitamina E riesce a penetrare a discreta profondità e ripara l’epidermide; inoltre mette fine all’infiammazione sub-clinica (fenomeno di cui dovremo parlare ancora) che è un’altra delle cause dell’invecchiamento cutaneo.


L’infiammazione subclinica infatti non si riferisce ad arrossamenti della pelle, gonfiori o irritazioni di vario tipo, ma è il risultato dei danni che i radicali liberi in profondità infliggono alle cellule epidermiche.


Ma cosa sono i radicali liberi? Sono un sottoprodotto dei normali processi metabolici dell’organismo, come la respirazione e la digestione. Nell’organismo vanno in giro attaccandosi ad altre molecole delle cellule. Focalizzandoci sulla pelle, i radicali liberi risultano particolarmente invecchianti perché colpiscono il collagene, che può essere considerato la “colla” che tiene insieme le cellule provocando così perdita di elasticità e colorito. I tessuti cedono, le rughe iniziano a solcare il viso, i tessuti si rilassano, compare la cellulite, la pigmentazione diventa irregolare con la comparsa di discromie. Fortunatamente la pelle può contare su una propria difesa contro i radicali liberi, attraverso una propria produzione di antiossidanti, che però da sola non basta. Ecco perché è utile applicare creme a base di sostanze anti-radicali liberi ricche di Vitamina E, che rimedino ai danni indotti dallo stress ossidativo e mettano fine all’infiammazione subclinica, un altro dei capisaldi dell’invecchiamento cutaneo

Per quanto riguarda il viso il fattore che accelera maggiormente l’invecchiamento è l’esposizione ai raggi UV. Un brevissimo passaggio su internet consente di capire che l’offerta di creme per la cute sia esorbitante, è accertato che il loro effetto prevalente sia di diminuire la disidratazione superficiale per cui anche le più economiche riescono a raggiungere questo scopo per esempio Nivea©.

In quasi tutte le creme si parla di acido ialuronico; su questo argomento bisogna chiarire alcune cose: l’acido ialuronico iniettato nel corpo attrae molta acqua e quindi potrebbe contribuire alla idratazione profonda della cute e del tessuto sottocutaneo, però è una molecola che ha una struttura molto grande per cui fatica a penetrare nella pelle ed è come se cercassimo di fare entrare dei granelli di sabbia all’interno della pelle. L’acido ad alto peso molecolare resta sulla superficie cutanea.


È qui che entra in gioco lo ialuronato di sodio, un sale di sodio dell’acido ialuronico, con un peso molecolare più piccolo che consente una penetrazione completa e profonda negli strati sotto-cutanei.

Le formulazioni contenenti acido ialuronico a basso peso molecolare (1000 – 2000 Dalton) permettono un assorbimento della molecola fino agli strati più profondi della cute apportando quindi idratazione profonda, con miglioramento della sua elasticità e del suo aspetto.

Ci sono anche alcune terapie mediche non invasive come laser, tossina botulinica e filler vari. Tuttavia, per applicarle al meglio e in maniera personalizzata occorre ricordare anche che l’invecchiamento non è limitato alla pelle, ma riguarda anche i tessuti sottostanti: muscoli, tessuto adiposo e sostegno osseo, dal momento che ogni volto invecchia diversamente, è indispensabile anche un’analisi facciale globale.

Il laser è perfettamente efficace nel togliere gli inestetismi superficiali della cute come nei e macchie ipercromiche. I dermatologi che dispongono dell’apparecchiatura necessaria risolvono il problema.




La tossina botulinica invece serve a risolvere la contrazione permanente dei muscoli della faccia, responsabili delle rughe dinamiche. I filler riempiono gli spazi lasciati liberi dal tessuto adiposo che va incontro ad atrofia.

Nella prossima puntata impareremo a prevenire l’invecchiamento dei muscoli, ma qui molto dipende da noi.




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