Il digiuno periodico, quando praticato in modo sicuro e consapevole sotto la guida di un professionista, può offrire una serie di benefici per la salute.
Alcuni dei principali benefici del digiuno periodico includono:
1. Perdita di peso:
Il digiuno periodico può aiutare a bruciare i depositi di grasso nel corpo e favorire la perdita di peso. Riducendo l'apporto calorico durante il periodo di digiuno, si crea un deficit energetico che può aiutare a ridurre il grasso corporeo in eccesso. Con il progredire degli anni si tende ad ingrassare invece sarebbe meglio dimagrire perdendo massa grassa e aumentando il muscolo.
2. Miglior controllo del glucosio nel sangue:
Il digiuno periodico può aiutare a migliorare la sensibilità all'insulina e il controllo del glucosio nel sangue. Ciò può essere particolarmente utile per le persone con diabete di tipo 2 o sindrome metabolica.
3. Miglioramento della salute cardiovascolare:
Il digiuno periodico può aiutare a ridurre i livelli di colesterolo LDL (colesterolo "cattivo") e trigliceridi nel sangue, riducendo quindi il rischio di malattie cardiache.
4. Riduzione dell'infiammazione:
Il digiuno periodico può aiutare a ridurre l'infiammazione nel corpo. L'infiammazione cronica è associata ad una serie di malattie croniche, tra cui malattie cardiache, diabete di tipo 2 e certi tipi di cancro.
5. Mantenimento della funzione cerebrale:
Il digiuno periodico può migliorare la funzione cerebrale, promuovendo una maggiore autofagia (il processo di pulizia e riciclaggio delle cellule danneggiate) e la produzione di nuove cellule cerebrali. Questo può aiutare a migliorare l'umore, la memoria e la concentrazione.
6. Invecchiamento più sano:
Il digiuno periodico può promuovere il processo chiamato autofagia cellulare, che aiuta a riparare e rigenerare le cellule danneggiate. Questo può contribuire a rallentare il processo di invecchiamento e promuovere la longevità.
7. Benefici metabolici: I
l digiuno periodico può aiutare a migliorare il metabolismo, aumentando l'efficienza delle vie energetiche nelle cellule.
È importante notare che il digiuno periodico potrebbe non essere adatto a tutti e che ogni persona dovrebbe consultare un professionista della salute prima di provare questa pratica. Inoltre, il digiuno periodico può causare effetti collaterali come mal di testa, affaticamento o stanchezza, che si possono verificare soprattutto all'inizio fino a quando il corpo non si abitua a questo nuovo regime.
Uno dei fattori principali per cui la flessibilità tende a diminuire con l'età è la riduzione dell'attività fisica, in particolare degli esercizi incentrati sullo stretching e sul rafforzamento. I cambiamenti nel nostro stile di vita e nelle nostre abitudini, spesso accompagnati da patologie legate all’età, o riacutizzazioni di malattie, possono portare a uno stile di vita più sedentario oppure a periodi in cui l’attività fisica è completamente abolita. Questa mancanza di attività fisica può favorire l’accorciamento muscolare, con conseguente diminuzione della flessibilità e limitazioni nel range di movimento o mobilità articolare, da aggiungere che l'invecchiamento stesso ha anche un impatto diretto sulle strutture muscolari e articolari.
Invecchiando, perdiamo massa muscolare e diventiamo più deboli. Come parte di questo processo, i nostri muscoli si accorciano e questo riduce l’ampiezza del movimento delle nostre articolazioni. Quindi, man mano che invecchiamo e ci muoviamo di meno, perderemo massa muscolare e capacità di movimento. Il movimento disponibile in un'articolazione o in una serie di articolazioni cambierà in base alle richieste poste su di loro.
Se si aggiunge a questo la perdita di massa muscolare che è inevitabile con l'invecchiamento, e avrete difficoltà ad allacciarvi le scarpe o a tagliarvi le unghie dei piedi.
In pratica si crea un circolo vizioso per cui meno ci muoviamo e più i muscoli si riducono e le articolazioni si bloccano e questo a sua volta provoca una riduzione della facilità di muoversi.
Altri fattori che possono influenzare la flessibilità con l'avanzare dell'età sono i cambiamenti nella struttura muscolare e articolare stessa dovuti a condizioni come l'artrosi. Questi cambiamenti strutturali o infiammatori possono influenzare la capacità dei muscoli di allungarsi passivamente.
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